Abbiamo già parlato di tematiche che riguardano l’occupazione e la formazione delle giovani generazioni, anche in riferimento alle consistenti risorse previste dal Pnrr, ad esempio qui, qui e qui.
Vogliamo ora segnalare un documentato articolo su questo argomento a firma di Dunia Pepe che è stato pubblicato su Agendadigitale.eu.
L’articolo, partendo dalla constatazione che l’Italia ha un indifferibile bisogno di investire sulle giovani generazioni (visto il tasso di Neet e quello relativo alla partecipazione dei giovani al mercato del lavoro, di 14 punti inferiore alla media europea), sottolinea come un punto centrale del problema non riguarda solo la quantità di denaro da investire, ma soprattutto la capacità dei progetti di incanalare le risorse nei settori e nei territori giusti, così come la capacità di incrociare adeguatamente la domanda con l’offerta di lavoro.
Dati recenti di Unioncamere-Anpal e di AlmaLaurea denunciano infatti le difficoltà, da parte delle imprese, di trovare laureati STEM. In particolare è nel settore delle competenze digitali che – nonostante la spinta data dal lockdown alla digitalizzazione – il mismatch tra domanda e offerta di lavoro non solo non si è ridotto, ma anzi sta segnando una crescita esponenziale.
Il secondo semestre 2021 ha fatto però registrare un cambio di passo verso la definizione di una strategia unitaria per rilanciare il capitale umano più giovane, agganciata alle opportunità insite nella duplice transizione ecologica e digitale, soprattutto attraverso tre passaggi.
– Il primo è rappresentato dall’istituzione del Comitato per la valutazione dell’impatto generazionale delle politiche pubbliche (COVIGE), un importante salto di qualità nella misura in cui i giovani diventano oggetto di esplicita attenzione da parte delle politiche del Governo attraverso strumenti e indicatori in grado di misurare e quindi coordinare le dinamiche di intervento. Oltre a occuparsi della valutazione di impatto delle misure destinate ai giovani nel PNRR, il COVIGE si occupa inoltre di definire gli indicatori utili in riferimento a modelli praticati in altri paesi UE e agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 (per un approfondimento sul COVIGE vedi il nostro articolo).
– Il secondo passaggio è stata la proposta di istituzione del Tavolo per l’occupazione giovanile, promossa dal ministro del Lavoro Andrea Orlando a ottobre 2021, in ottemperanza alle indicazioni del Target 8 riguardante il Goal «Lavoro dignitoso e crescita economica» in seno alle attività di ASviS. Questo tavolo è chiamato a mettere a sistema tutti i provvedimenti che a vario titolo contribuiscono a supportare non solo l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, ma anche l’acquisizione di nuove competenze durante l’attività lavorativa e il giusto bilanciamento di quest’ultima con il tempo libero e le relazioni familiari.
– Il terzo punto è relativo alle opportunità del PNRR riservate al Mezzogiorno e all’Accordo di partenariato che il ministero per il Sud e la Coesione Territoriale ha negoziato con Bruxelles. Tale accordo potrà costituire la base per una politica giovanile integrata capace di mettere a sistema le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea e dallo Stato italiano al fine di affrontare il problema dello «spread generazionale» nel Sud d’Italia.
Fonte: Agendadigitale.eu. Per leggere l’articolo completo clicca qui.
Immagine: © Patina Photo
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