Sul tema dei NEET da quando l’Unione Europea ed in particolare l’Eurofund nel 2012 ha pubblicato un report (Eurofund 2012) dal titolo “NEET’s: Young people not in employment, education or training; Characteristics, costs and policy responses in Europa” si è aperto un ampio dibattito a livello accademico, sul versante politico, del mondo del lavoro, e nell’associazionismo giovanile. Molte sono state le posizioni assunte:
- in parte orientate a sottolineare la vulnerabilità sociale di questo segmento di popolazione,
- altri hanno posto l’attenzione verso il lavoro in quanto, secondo questa posizione, la popolazione NEET può trovare nel mondo del lavoro uno strumento per uscire da questo status e ritornare nella “normalità”.
Ma è nel 2016 che l’Eurofund (Eurofund 2016) con un rapporto particolarmente curato, evidenzia in maniera definitiva che il popolo NEET è composto da diverse categorie, accumunate solo dal fatto di non frequentare una scuola, di non essere in formazione professionale e di non lavorare, mentre per altri aspetti sono decisamente diverse, tanto da collocarsi a volte nella popolazione attiva ed altre nella popolazione inattiva. A seguito di questo intervento autorevole, dimostrato con dati raccolti da Eurostat, il dibattito si è concentrato sull’analisi di questa nuova impostazione nelle diverse nazioni europee e sull’individuazione di altre classificazioni in grado di offrire ulteriori spiegazione ed interpretazioni del fenomeno. Accanto alle ricerche sul campo, si è sviluppato un ampio confronto sulle politiche che a livello comunitario, nazionale e regionale sono possibili per offrire alle componenti del mondo NEET in difficoltà stimoli per uscire dallo stato di vulnerabilità e di esclusione sociale.
Minore è stata l’attenzione verso il ruolo che le comunità locali possono recitare nell’aiutare la popolazione NEET a:
- recuperare ragioni di senso,
- cogliere opportunità di inserimento nella vita della comunità,
- avere supporto nella gestione di momenti difficili nel passaggio verso la condizione
Il presente studio si inserisce in questo contesto con l’intento di avviare alcune riflessioni sul rapporto mondo NEET e comunità locale cercando di comprendere come le istituzioni locali ed i mondi vitali possono essere di supporto, stimolo, aiuto, verso giovani NEET che desiderano uscire dal loro status. L’approfondimento viene condotto tenendo in considerazione l’articolazione di questo segmento di popolazione cosi come proposto da Eurofund nel 2016.
Il lavoro è articolato in tre parti:
- una prima parte di introduzione, con un excursus sui linguaggi e le tema- tiche prese in esame nel corso degli ultimi cinque anni da parte di studiosi e organizzazioni che a diverso titolo hanno indagato il mondo NEET,
- segue la presentazione della consistenza del fenomeno, delle cause che favoriscono l’ingresso di un giovane in questo mondo, dei comportamenti che i giovani NEET tendono ad assumere e le politiche che a livello comunitario e nazionale sono state attivate nei loro confronti,
- infine nella terza parte l’attenzione viene posta sul rapporto NEET e comunità locali cercando di capire come le diverse categorie che formano la popolazione NEET si rapportano con il loro contesto e come la comunità potrebbe aiutare i NEET che lo richiedono o necessitano di
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Tiziano Salvaterra è professore aggregato di Statistica economica presso l’Università di Trento. Ha insegnato inoltre all’Università Bicocca di Milano, all’Università Pontificia Salesiana di Roma ed è stato prorettore dell’Università Cattolica dell’Albania.
Dal 2003 al 2007 ha ricoperto il ruolo di assessore tecnico all’Istruzione e alle politiche giovanili della Provincia autonoma di Trento.
Svolge attività di ricerca nell’ambito dello sviluppo locale nelle zone di montagna e di periferia. Si occupa in particolare di animazione culturale di comunità come strumento per lo sviluppo locale e come stimolo verso le nuove generazioni a una maggior partecipazione attiva alla vita della comunità, anche attraverso la costituzione di cooperative sociali e culturali.
Ha sostenuto seminari e cicli di lezioni in diverse università italiane ed europee. È autore di pubblicazioni su tematiche legate allo sviluppo locale, agli elementi che determinano il successo di organizzazioni di piccole e medie dimensioni, all’animazione culturale di comunità con particolare attenzione alle nuove generazioni.
Attualmente è presidente della cooperativa Orizzontegiovani e direttore della rivista «Giovani e comunità locali».
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