Fondamenti di managerialità per le organizzazioni

Il rapporto esistente tra l’organizzazione, il proprio tempo e il contesto è grande e inevitabile. Nel senso che ogni impresa vive nel proprio tempo e non si può pensare, quando si ricoprono compiti di responsabilità, di ragionare, riflettere, operare senza indagare e capire il tempo e il contesto in cui si decide di agire (dove con “tempo” si intende la mondialità e con “contesto” il piccolo luogo in cui si lavora).

Leggere il livello macro del nostro tempo significa leggerne la complessità: se non la si capisce, difficilmente si riusciranno a ricoprire ruoli di responsabilità. Parlare di complessità vuol dire parlare di un sistema che presenta tante componenti, che sono tutte importanti, e il ruolo del manager è capire le relazioni che si manifestano nella complessità. La dimensione comparativa è fondamentale nelle organizzazioni.

Ogni organizzazione opera un comportamento in risposta ad un bisogno (espresso, celato, individuato…) e la risposta non può essere uguale e standard per ogni contesto, le risposte devono essere personalizzate, quindi necessitano della conoscenza del contesto. La tecnologia aiuta a personalizzare le risposte ai bisogni che vengono manifestati.  Le risposte dunque possono essere molteplici.

Date le risposte possibili, qual è la risposta che il manager fa propria? Entra in gioco allora il confronto tra valori e risposte possibili. La mission, i valori fondanti di una organizzazione sono fondamentali per definire le risposte giuste per ognuna, dunque avere consapevolezza dei valori che stanno alla base dell’organizzazione è fondamentale.

È inoltre necessario tenere conto dei vincoli, che sono dati dal contesto e dalle caratteristiche dell’impresa: consistono in qualcosa che non può essere modificato con determinati comportamenti (se non con interventi straordinari). Ciò che si può migliorare e su cui si può lavorare è altro, non sono i vincoli.

Dall’incontro di questi aspetti: contesto, valori di riferimento, vincoli e scelte possibili nasce il giudizio, dal quale poi derivano delle scelte. È importante spendere molto tempo su questo aspetto di analisi, nella fase di programmazione dei comportamenti da assumere (non tanto nell’operatività). Le organizzazioni infatti vivono soprattutto sul pensare i comportamenti da assumere, non sul fare.

È necessario anche pensare al futuro, oltre al contingente: il manager deve avere la capacità di guardare avanti. Anche ognuno di noi ha una vision personale, dovrebbe chiedersi dove vorrebbe essere tra 3/5 anni, immaginarsi nel futuro. Magari non ci si arriva o avvengono dei cambiamenti, ma bisogna avere in mente dove si vuole arrivare e il progetto per arrivarci. Se le nostre attese non sono impossibili, ci sono ampi spazi per arrivarci.

Le 5 parole chiave nella vita di un’impresa, in particolare se impresa sociale, sono:

  • mission: a quali bisogni si vuole dare risposta? La gente ha consapevolezza di questi bisogni? È disponibile a pagare per servizi che rispondano a questi bisogni? Se sì, si hanno gli elementi per avviare l’impresa?
  • valori: comunicarli a tutti gli stakeholder dell’impresa;
  • stile;
  • visual: come è vista l’organizzazione? Come è percepita dal territorio e il mercato? Qual è il gap tra come vorrebbe essere vista e come effettivamente è vista? Importantissimi sono il miglioramento continuo e l’innovazione;
  • vision: pensare al futuro, immaginarsi nei prossimi 3/5 anni. La vision dell’azienda viene formalizzata nel piano strategico.

Si tratta di aspetti che sono influenzati dal contesto e da ciò che accade nel mondo. Avere consapevolezza di ciò che accade nel mondo e la capacità di leggere il territorio permette di sviluppare con successo la propria azienda.

Una riflessione è inevitabilmente posta anche su cosa ci aspetta nel futuro e quali sono le vie che si possono seguire, a partire dal documento dell’Agenda 2030, con i 17 obiettivi da raggiungere per uno sviluppo sostenibile. Oggi siamo in una fase di passaggio: è indispensabile assumere comportamenti che utilizzino le risorse in maniera razionale riducendo gli sprechi e garantendo integrità per il futuro, cioè senza ipotecare la libertà per le prossime generazioni, e considerando come necessari, nell’operato di ogni organizzazione, i seguenti elementi: utilizzo razionale delle materie; riduzione degli sprechi; garanzia della reversibilità degli effetti causati; preservazione del futuro, ovvero garanzia della libertà per le generazioni future.

 

Il materiale rappresenta appunti dalle lezioni del percorso post laurea https://www.giovaniecomunitalocali.it/esperto-in-innovazione-tecnologica-applicata-al-terzo-settore/

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