Il 15 febbraio scorso si è chiusa la call rivolta a tutti i giovani delle aree interne con l’obiettivo di individuare i referenti territoriali dell’Officina Giovani Aree Interne.
Il referente sarà una figura operativa sul territorio che si adopera per mappare, coinvolgere e coordinare un gruppo di giovani attivi sui temi di Officina Giovani nella propria zona e che si impegna a portare riflessioni e proposte concrete agli incontri di Rete Nazionale. Una realtà, quest’ultima, che a partire dalle esigenze dei territori si propone di diffondere iniziative, esperienze e pratiche, nonché di attivare collaborazioni trans-territoriali.
L’obiettivo è mettere al centro i territori con i giovani come principali attori di questa strategia.
Dopo il lavoro di costruzione delle 15 proposte di policy realizzato dall’Officina (di cui avevamo parlato qui), i referenti territoriali avranno il compito di diffonderle in ambito locale per consentirne una declinazione ancora più capillare, accogliendo le proposte che arriveranno dai gruppi che saranno attivati dai referenti stessi.
A seguito della call, sono stati 64 i possibili referenti territoriali che hanno risposto alla chiamata dell’Officina Giovani Aree Interne per la costruzione di una Rete Nazionale.
Alcuni di loro erano già entrati in contatto con Officina Giovani, ma tanti hanno risposto all’appello senza conoscere direttamente questa realtà: un segnale importante di attenzione a quello che di nuovo succede sul proprio territorio e di volontà di partecipare per costruire.
Le candidature sono arrivate da tutta Italia, con una preponderanza dalle regioni del Sud – solo dalla Campania si sono proposti 11 giovani – e qualche defezione per Lazio, Sardegna e Valle D’Aosta. Questa uniformità testimonia che il tema delle aree interne riguarda tutto il territorio nazionale.
Per le regioni dalle quali sono arrivate più di una proposta, i candidati sono stati invitati a confrontarsi tra loro per capire, sulla base delle esigenze del territorio, quanti referenti regionali potrebbero essere necessari. Senza escludere nessuno, ma valorizzando la voglia di partecipare e l’impegno di tutti, saranno loro stessi a indicare i più idonei fra di loro a ricoprire il ruolo di referente territoriale (per il quale è prevista comunque una rotazione semestrale). Con questo meccanismo saranno selezionate due/tre persone per regione.
Al termine di questa prima parte del percorso, il 17 marzo 2022 si sono infine riuniti, in modalità virtuale, i referenti che andranno a comporre la Rete Nazionale dei giovani delle Aree Interne.
L’appuntamento ha avuto lo scopo di designare ufficialmente, fra le 64 candidature di cui abbiamo parlato, i referenti regionali che andranno a coordinare i singoli gruppi territoriali. Si tratta di giovani indicati dai candidati stessi che – come abbiamo detto – si sono riuniti nelle scorse settimane a livello regionale.
Durante questo primo appuntamento la Rete ha presentato anche i diversi gruppi locali e ha condiviso i processi di partecipazione portati avanti in ciascuna regione.
Un’occasione per scambiarsi priorità ed esigenze specifiche e condividere le linee guida che faciliteranno il lavoro dei referenti territoriali all’interno dei vari gruppi.
I gruppi territoriali si occuperanno di trasferire sul territorio le 15 proposte di policy elaborate a livello nazionale e di raccogliere suggerimenti e nuove idee. Inoltre, avranno il compito di analizzare e mappare le giovani realtà locali per allargare il più possibile la partecipazione, costruire un dialogo con le istituzioni locali, e attivare progetti e proposte sia territoriali che trans-regionali.
(fonte: Officinecoesione.it)
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