È stato firmato nei giorni scorsi dalla ministra per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone il decreto di riparto del Fondo per le politiche giovanili per l’anno 2022.
Il Fondo – che è destinato a finanziare le misure, le azioni e i progetti di rilevanza nazionale, nonché le misure, le azioni e i progetti delle Regioni, dell’ANCI e dell’UPI – prevede uno stanziamento di circa 82 milioni di euro complessivi.
Circa la metà delle risorse (il 49%, per un totale di 39.613.752 euro) sarà destinato agli interventi di rilevanza nazionale. In particolare, come possiamo leggere nel documento, questa parte di risorse saranno destinate a
- programmi di inclusione sociale dei giovani, con particolare riferimento ai NEET
- iniziative dirette a rafforzare le competenze dei giovani per favorire la transizione scuola/università/lavoro (miglioramento della loro occupabilità, finanziamento di borse di studio…)
- iniziative di promozione della cultura imprenditoriale dei giovani (orientamento, formazione sulla cultura di impresa, promozione di business innovativi e forme di autoimpiego, erogazione di buoni per l’attivazione di stage presso imprese e start up e per percorsi di formazione anche all’estero)
- promozione dei valori dello sport, dell’olimpismo e del paralimpismo (anche grazie alla partecipazione attiva degli operatori di Servizio civile universale nella realizzazione di grandi eventi sportivi)
- partecipazione attiva dei giovani alla vita sociale e politica dei territori (per concorrere al processo decisionale e orientare le politiche pubbliche rivolte ai giovani)
- iniziative volte a promuovere e divulgare opportunità in favore delle giovani generazioni (ad esempio la piattaforma web GIOVANI2030)
- iniziative volte a favorire la diffusione della Carta Giovani Nazionale
- iniziative finalizzate ad ampliare significativamente l’offerta di spazi di aggregazione
- compartecipazioni finanziarie da destinare al rimborso parziale delle spese sostenute da soggetti pubblici o privati, non aventi finalità di lucro, per la realizzazione di progetti culturali e/o sociali di alta rilevanza
- cofinanziamento di progetti in materia di politiche giovanili finanziati dall’Unione Europea
- predisposizione di un sistema informativo finalizzato al monitoraggio degli interventi realizzati con le risorse del Fondo.
Sempre nelle azioni di rilevanza nazionale rientra poi il sostegno all’attività dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, con il recepimento delle istanze provenienti dalla comunità giovanile per una più efficace definizione degli interventi medesimi.
Alle misure e ai progetti destinati alle Regioni verrà riservata una quota pari al 26% (per un totale di 21.765.116 euro); i 360 mila euro spettanti alle Province autonome di Trento e di Bolzano (ai sensi dell’art. 2, c. 109, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 e in applicazione della Circolare n. 128699 del 5 febbraio 2010 del Ministero dell’economia e delle finanze) verranno invece versati all’Entrata del bilancio dello
Stato.
Ai Comuni e alle Città metropolitane, rappresentati dall’ANCI, sarà destinata una quota del Fondo pari al 22% (quantificata in 18.416.636 euro), mentre alle Province, rappresentate dall’UPI, una quota pari al 3% (quantificata in 2.511.360 euro).
Una quota non superiore al 10% delle risorse per progetti di rilevanza nazionale potrà infine essere destinata “ad attività strumentali necessarie per imprimere una maggiore efficacia all’azione del Governo nell’attuazione delle iniziative rivolte alle giovani generazioni”. Tradotto: attività di studio, ricerca, supporto specialistico, valutazione tecnica e monitoraggio dei progetti.
Ricordiamo infine che nel corso degli anni l’ammontare del Fondo è passato da poco meno di 41 milioni di euro previsti per il periodo complessivo 2013-2018 agli attuali 82 milioni stanziati per il 2022.
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